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BIOGRAFIA – FABIO CUFFARI

Scritto da il Dicembre 9, 2022

Fabio Cuffari Dialley è nato nell’agosto del 1982 fra le montagne della Valle d’Aosta, ed è da questi spazi infiniti ed eterni silenzi che la sua arte si nutre e trae ispirazione.

La sua innata curiosità lo spinge a percorrere sentieri di vita poco convenzionali alla ricerca di luoghi espressivi differenti in grado di accogliere uno spirito spiccatamente creativo che a fatica trova riposo.

 

Da sempre affascinato dalle arti in tutte le loro manifestazioni, si approccia al disegno e alla pittura da bambino, pungolato da una famiglia sempre complice e porto sicuro in cui rifugiarsi durante le fasi dell’inquietudine adolescenziale che si concludono con la maturità artistica nel 2001.

Seguono gli anni dell’impatto violento con il mondo della musica, che travolgono l’esistenza di Cuffari Dialley e lo portano a suonare dal vivo in tutta Italia.

La bruciante carriera musicale lo catapulta in brevissimo tempo in una dimensione di fama e successo mediatico che in giovane età difficilmente si riesce a gestire con assoluta consapevolezza. Le prolungate trasferte lungo lo stivale rappresentano un brusco distacco dalla propria terra natia, ma al contempo sono una grande occasione per connettersi con il tessuto sociale e culturale di un paese ricco di bellezza e custode di un immenso patrimonio artistico.

Partire in alcuni momenti della vita significa perdersi per poi riscoprirsi differenti e dotati di una coscienza del proprio sé nuova. Questa rivoluzione – contestuale e personale – lo riporta alla sua Itaca perduta: il disegno e il pennello. Qui ritrova il piacere di liberare energie trattenute da tempo e scopre nell’insegnamento delle tecniche artistiche un nuovo modo di raccontarsi e di esprimersi, una via differente per rinnovare la propria prospettiva di investigazione concettuale e comunicativa.

In questi anni lavora a diverse commissioni di murales per comuni, scuole, carceri e istituzioni varie. Nel 2014 fonda l’associazione Alfa che, ancora oggi, propone iniziative artistiche e culturali nella sua regione e a livello nazionale.

È il 2016 però l’anno dell’epifanico incontro con la tecnica che lo contraddistinguerà nel panorama artistico italiano negli anni a seguire: la pittura a pastello. Questo metodo in parte dimenticato, differente e poco incline alle mode contemporanee, lo conquista al primo sguardo e immediatamente lo conduce verso un grado di specializzazione sempre superiore fino a vincere, con alcuni suoi lavori recenti, diversi premi importanti a livello internazionale. «La scoperta della pittura a pastello – dice Cuffari Dialley – mi ha travolto e appassionato immediatamente. I pastelli sono fantastici e i colori hanno un’intensità che non avevo mai conosciuto prima».

Questo elevato livello di capacità tecnica e competenza teorica lo porta a tenere corsi di disegno e pittura in Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Toscana e Campania, ottenendo grandi risultati.

Il suo pantheon d’influenze è caratterizzato dalla meticolosità mimetica tipica dell’arte fiamminga, dalla ricerca dell’armonia assoluta della pittura rinascimentale, dalla teatralità barocca e da un profondissimo e scrupolosissimo studio della luce di matrice caravaggesca.

È proprio l’artista nato a Milano, ma originario di Caravaggio, a rappresentare l’orizzonte d’indagine artistica verso il quale tendere. L’eterno dualismo tra luce e ombra, metafora della misteriosa e millenaria battaglia tra l’oblio e la salvezza

– spirituale e umana – è il fulcro nevralgico del suo linguaggio artistico. Nelle sue opere, soggetti perlopiù fantastici e oggetti appartenenti spesso a mondi lontani, vengono abilmente fatti emergere dal buio posizionandosi davanti a fonti luminose variabili, interne ed esterne. Tutto ciò che si presenta all’occhio dello spettatore è figlio di una scelta che svela e nello stesso tempo cela, nasconde e apre all’immaginazione.

«Vorrei che la luce fosse sempre vibrante, che riuscisse a lacerare i bui e in taluni casi a toccarli con gentilezza, con un fare quasi sacrale. L’obiettivo è quello di scuotere visivamente il mio pubblico, tirarlo dentro alle mie creazioni, renderlo partecipe e protagonista di queste storie tristi e gioiose, di responsabilità e di colpe, di amori e di conflitti. Storie personali e collettive, di vittorie e di sconfitte».

Parallelamente all’esplorazione pittorica, Fabio Cuffari Dialley continua il suo percorso nell’ambito musicale e recentemente ha abbracciato anche la sfera letteraria, pubblicando nel 2019 la prima raccolta di poesie palindrome in Italia intitolata Eroici dodici ore.

L’artista vive e lavora ad Aosta.


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